Ishavskatedralen, la Cattedrale Artica di Tromsø

Cattedrale Artica

Un nome sontuoso, importante, ma proprio “Cattedrale Artica” è la traduzione del norvegese Ishavskatedralen, come l’architetto Jan Inge Hovig ha chiamato il suo capolavoro nato per dotare la città di Tromsø, nell’estremo nord della Norvegia, di una sua Cattedrale. Meno noto è anche l’altro nome norvegese dell’edificio religioso, Tromsdalen Kirke (Duomo di Tromsø).

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Tromsø è, tra le città “grandi” della Norvegia, quella più settentrionale, e con i suoi circa 70.000 abitanti è la città più grande di tutta la Lapponia, la regione artica abitata dai Sami, compresa tra Norvegia, Svezia, Finlandia e Russia. Per tutti questi motivi, e per la grande presenza di Sami al suo interno, Tromsø viene considerata la “Capitale della Lapponia”.

Cattedrale Artica

La città, a partire dagli anni Sessanta, ha conosciuto un periodo di forte espansione divenendo velocemente molto grande. Questo si deve al turismo artico, che affascina milioni di persone di tutto il mondo, e in seguito anche alla scoperta del petrolio. Ecco perché  a Tromsø si contano tantissime casette in legno tipiche della Norvegia (la più antica è del XVIII secolo) unite ad architetture moderne e d’avanguardia. Per questo, Jan Inge Hovig a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta pensò che fosse giunto il momento di dotare la città, e la Lapponia, di una maestosa cattedrale.

Leggi Anche: Malangen Retreat: le calde casette di legno a Tromsø di Snorre Stinessen

Il progetto della Cattedrale Artica

Hovig voleva che l’edificio religioso più importante di Tromsø svettasse sulla città e sul fiordo, e fosse ben visibile da diversi punti di vista. Una cosa abbastanza semplice, considerando che a Tromsø non esistono edifici di altezze elevate. La Cattedrale, posta in posizione strategica, si vede già in aereo, quando si arriva all’aeroporto di Tromsø, nonché dal Tromsø Sound e dal ponte di Tromsø, che collega la città vera e propria che sorge su un isolotto – il nome Tromsø è danese (in norvegese dovrebbe apparire Tromsøya), e significa “Isola di Troms” in riferimento alla contea circostante – al resto del fiordo.

Cattedrale Artica

Ma l’architetto voleva che la Cattedrale Artica rappresentasse la Lapponia e il suo paesaggio. Per questo, le ha dato una forma in apparenza semplice ma in realtà molto azzeccata. La Cattedrale Artica viene così chiamata perché si ispira al ghiaccio perenne e agli iceberg sempre presenti in questo Mare, e la forma appuntita e triangolare su più livelli si deve proprio alla volontà di riprodurre gli iceberg.

La Cattedrale Artica, inaugurata nel 1965, è disposta infatti su tanti “triangolini” in cemento armato, secondo lo stile modernista del periodo, in un bianco svettante, e con una grande croce nella facciata occidentale, dietro il quale si trova un’ampia facciata vetrata. Quella orientale, invece, è più piccola e presenta una splendida decorazione in vetro, aggiunta 8 anni più tardi, nel 1972. 

Cattedrale Artica

Il mosaico di vetro è una delle principali opere dell’artista Victor Sporre, e raffigura la mano di Dio dalla quale si sviluppano tre raggi di luce: di questi, uno è rivolto a Gesù, uno a una donna e uno a un uomo. Oltre a questo, è molto forte il simbolismo della decorazione, che stupisce ogni visitatore tutte le volte che vi si imbatte.

La forma, semplice, grazie alla posizione scelta appare maestosa, sia di giorno, quando riesce comunque a svettare tra le colline circostanti innevate, sia di notte, quando le luci disposte su ogni triangolo le danno un’aurea di sacralità, che non fa che aumentare nel periodo in cui si manifestano le aurore boreali.

L’interno della Chiesa, da buona tradizione luterana, è molto semplice e spoglio. Svetta naturalmente la vetrata di  Sporre, mentre si possono notare anche i banchi in legno di quercia, i lampadari a prisma, la balaustra dell’altare e il pulpito, sempre con uno stile a metà tra il severo e il semplice.

Conclude l’arredo della Cattedrale Artica lo splendido organo, realizzato nel 2005 da Grönlunds Orgelbyggeri. L’organo è costretto da 3 pedali e 42 fermate, e riprende la tradizione romantica francese, pur adattato magistralmente all’architettura della cattedrale. Infatti, il suo design richiama i banchi di ghiaccio e le vele. L’organo, in pino massiccio, comprende 2940 canne, la più lunga delle quali è alta poco meno di 10 metri, mentre i soffietti sono realizzati in pelle di renna.

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