Harald Bellachioma, il fondatore della Norvegia, tra mito e realtà

Harald Bellachioma

Un nome che abbiamo già avuto modo di leggere, nella recensione del libro Il Vichingo Nero. Un nome, in effetti, molto conosciuto dagli appassionati di storia, e sicuramente uno dei più conosciuti della storia vichinga. Si parla ovviamente di Harald I di Norvegia, meglio noto come Harald Bellachioma (Haraldr Hárfagri) secondo l’uso norreno-vichingo, e in realtà tipico di tutte le popolazioni antiche, di riferirsi a una personalità secondo una sua particolare caratteristica fisica.

Harald Bellachioma è conosciuto per essere il fondatore della monarchia norvegese, e il più grande Re di Norvegia. Inoltre, insieme ad Ottone I, fu la figura più eroica dell’Europa del X secolo. La durata effettiva del suo regno è effettivamente incerta: c’è chi crede che ottenne il trono nell’860, e chi nell’852. Secondo Ari Frode, la maggior fonte di storia norvegese di quel periodo, regnò dall’862 al 932; secondo il professore svedese Halvdan Koht, che ha invece calcolato la probabile durata delle generazioni tra Harald e i successivi monarchi con una datazione certa, Harald Bellachioma dovette regnare dal 875-880 al 940-945. Il periodo, comunque, è la seconda metà del IX e la prima metà del X. Andiamo a scoprire la storia di questo incredibile (e spietato) norreno, che pose fine alle scorrerie dei vichinghi norvegesi!

Sulla storia Vichinga:

 

Chi era Harald Bellachioma?

Harald Bellachioma era imparentato con la famiglia reale danese, monarchia che si stava formando nello stesso periodo: sua madre, Ragnhild, era infatti figlia di un piccolo sovrano del Ringerike, e legato ai sovrani di Danimarca. Il padre, invece, era Halfdan il Nero. Salì al trono davvero presto: sempre il professor Koht, infatti, ha calcolato che Harald nacque tra il 865 e il 870, per cui, tenendo conto dei dati scritti sopra, divenne Re del Ringerike ad appena 10 anni, subito dopo la morte del padre, ottenendo di conseguenza l’astio e l’invidia di principi sia fuori che dentro il regno, i quali minacciavano costantemente il suo trono.

La prima minaccia affrontata da Harald Bellachioma fu quella di Gandalf di Ranrike. In questa occasione, Harald poté citare sui capi del Vestfold, che respinsero l’avanzata di Gandalf, e guidarono la guerra nel suo Regno, uccidendolo e impossessandosi dei suoi domini. Harald Bellachioma, grazie all’aiuto del Vestfold, si impadronì all’inizio del suo regno di una vasta distesa del paese a est e a sud dello Skagerrak, un territorio che arrivava fin quasi all’odierna Göteborg (Svezia). Intanto, però, nella regione dell’Opland, un altro gruppo di capi si ribellarono. Harald ripeté quanto fatto con Gandalf: invase la regione, cogliendo di sorpresa i ribelli e bruciandoli vivi nella loro dimora: le regioni di Hedemark, Romerike e Toten erano tutte sue, e Harald non aveva nemmeno 30 anni.

La svolta e il desiderio di unire la Norvegia

Finora, comunque, Harald si è dimostrato essere uno dei diversi sovrani norreni che si spartivano il territorio della Scandinavia. Ed è qui che subentra la Norvegia: trattandosi di uno dei norreni più importanti, naturalmente Harald Bellachioma gode di una Saga a lui dedicata, scritta da Snorri. Stando alla storia di quest’ultimo, fu dopo la conquista dell’Opland che Harald Bellachioma fu pervaso dal desiderio di avere tutta la Norvegia sotto di lui.

Il desiderio fu alimentato dalla ragazza di cui si innamorò ,Gyda, una figlia di un re nell’Hordaland, la quale gli disse che non avrebbe mai sprecato la sua verginità con un Re che governava così poche genti, facendo un riferimento velato al fatto che in Norvegia non era ancora venuta una figura che unificasse tutte le tribù come Gorm Il Vecchio aveva fatto in Danimarca, e come Erik aveva fatto a Uppsala. Harald Bellachioma diede pienamente ragione alla ragazza, promettendole che non avrebbe più tagliato né pettinato i capelli finché la Norvegia non fosse stata tutta sua (da qui, il soprannome Bellachioma).

Naturalmente, le vicende legate a Gyda sono fittizie, ma in ogni caso Harald Bellachioma iniziò presto a dimostrare un interesse e a volersi porre come il Gorm della Norvegia. Non si sa se fu ispirato dai suggerimenti dei suoi consiglieri, o dall’entusiasmo del suo popolo, o anche dall’apertura dei sovrani norvegesi più settentrionali, ma comunque Harald Bellachioma, fin da subito un Re dal grande prestigio e a capo di un Regno già grande, capì l’importanza soprattutto economica di unire sotto un unico sovrano le diverse tribù di Norvegia, e per questo era determinato a unire i pericolosi ma importanti commerci del Paese.

Harald Bellachioma contro i Vichinghi e altri pirati

I commerci del Nord Europa erano molto pericolosi, in effetti. Siamo negli anni in cui i Frisoni trafficavano tra i diversi mercati dell’Europa occidentale, e con i cacciatori del nord, mentre gli Svedesi (i Variaghi) si stabilirono sui corsi d’acqua dell’Europa orientale, arrivando fino a Costantinopoli. La Norvegia, invece, era dilaniata da gelosie e guerre interne tra gli stessi Vichinghi, e per questo aveva ottenuto meno profitto da questi commerci. Per questo i più saggi, spronati da Harald, capirono che lo sviluppo economico della Norvegia poteva essere agevolato unicamente se fosse stata guidata da un unico signore della guerra.

Harald Bellachioma

La prima mossa di Harald Bellachioma fu di attaccare direttamente i Vichinghi di Sogn (vestland), alleandosi con lo jarl Haakon Grjotgardsson, dovrano di una grande tratta di litorale comprendente Hålogaland, Nadal, il Trøndelag più esterno e la più grande parte del nord Möre. Contemporaneamente, Harald strinse una pace con la costa adiacente, governata dallo jarl di Möre. Tuttavia, questa mossa contro i pirati di Sogn si rivelò inefficace: infatti, il popolo più meridionale del Vestland rimaneva in pericolo nelle spedizioni. Per questo, Harald decise di muovere guerra contro i gruppi Vichinghi più pericolosi: quelli dell’Hordaland e del Rogaland. Non si sa quanto durò lo scontro, né quanto fu duro. Si sa solo che Harald Bellachioma ottenne la vittoria: stabilì a Utstein, nel Boknfjord, una delle sue residenze, mentre Avaldsnes, a nord, divenne una delle sue roccaforti.

L’ultima, grande battaglia: Harald Bellachioma contro Kjötve

La guerra, comunque, non era finita a Occidente. Lo Jæder, infatti, si opponeva ad Harald Bellachioma, sostenuto dai capi dell’Agder e da altri ribelli. Questi riunirono le navi e un esercito, creando una potente forza di opposizione ad Harald Bellachioma in tutta la Norvegia Sud-Occidentale. Molti sono i nomi dei leader di questa battaglia, protagonisti di diverse Sage, ma su tutti spicca la figura di Kjötve, sovrano forse di una tribù dello Jæder o forse dell’Agder, accompagnato da un guerriero di nome Haklang. Anche Harald, comunque, si era preparato accuratamente per la battaglia.

Lo scontro avvenne intorno all’anno 900, l’anno in cui venne deciso il destino di tutti i Vichinghi non ancora assoggettati. L’esercito di Harald Bellachioma navigò un tratto a sud del Trøndelag, mentre i suoi amici erano concentrati nello Jæren. Tuttavia, quando il loro assembramento era completato e si stavano disponendo nell’Hafrsfjord, scoprirono che Harald li aveva superati, e già li aspettava con la sua flotta completamente schierata.

Lo scontro del 900 fu molto lungo e difficile: le saghe raccontano di una enorme strage su entrambi i fiordi. Molti dei capi del Vestland morirono e, alla fine, Kjötve fuggì per non soccombere e per non finire nelle mani di Harald. Quest’ultimo, comunque, aveva vinto, e aveva assoggettato anche il Vestland.

Padrone della Norvegia

Con questa battaglia, che divenne leggendaria e annoverata tra i temi più cari di scaldi (gli scrittori e artisti norreni) e cronisti. Harald Bellachioma era il Sovrano di tutta la Norvegia, anche se non significa che era finita. Molti abitanti del Vestland fin da subito si ribellarono, molti vichinghi che non appoggiavano il suo regno andarono via dalla Norvegia, arrivando a colonizzare le Føroyar e l’Islanda (e da lì la Groenlandia) e spesso tornavano in patria in spedizioni piratesche. Tutto questo era la prova che ancora Harald Bellachioma non comandava un paese unito e solido. Ci vollero più di due anni prima che Harald Bellachioma venisse riconosciuto ovunque come Re di Norvegia, e che la sua autorità non venisse più messa in discussione. La Norvegia è del resto sempre stato un paese profondamente diviso, e ancora oggi questo si rispecchia nei tanti e diversi dialetti, e nelle tradizioni delle diverse regioni della penisola. L’unione soprattutto culturale, del resto, è poco facilitata in una terra vasta, ma scarsamente popolata e con una morfologia aspra.

Dopo che tutti riconobbero la sua autorità, Harald Bellachioma acconsentì a farsi sistemare i capelli, segno che il suo obiettivo era stato conseguito. Harald passò tantissimi anni, soprattutto i primi, nel Vestland, la regione che gli era più ostile: in effetti, fu occupato a lungo a reprimere lotte, che terminavano con la morte o la fuga dei vichinghi ribelli o che volevano competere con il Re. Per esempio, Thorolf Kveldulfsson, un tempo fedele scagnozzo di Harald che con lui aveva combattuto a Hafrsfjord, ma poi divenuto ricchissimo e proprietario di una dimora nell’Hålogaland: fu così sconsiderato da intrattenere Harald Bellachioma con un corteo numericamente superiore a quello di Harald, scatenandone rabbia e gelosia. La loro inimicizia si concluse con un audace saccheggio da parte di Thorolf, che però, dopo aver provato a resistere, fu ucciso mentre tentava di difendere la sua casa, la quale venne data alle fiamme.

Harald Bellachioma intepretato da Peter Franzén nella serie TV Vikings

I ribelli non erano solo interni alla Norvegia. Moltissimi provenivano dalle isole scozzesi, nelle quali erano emigrati i vichinghi non contenti del dominio di Harald Bellachioma e che avevano cominciato a fare incursioni nelle coste occidentali della Norvegia. Queste razzie divennero così gravi che Harald Bellachioma fu costretto ad adottare serie misure per evitare che i Vichinghi diventassero una minaccia seria per il suo Regno. Non sappiamo con certezza come distrusse le spedizioni vichinghe. Pare che nel 910 nominò Ketil Flatneb governatore delle Ebridi, mentre negli anni Venti del X secolo, dal momento che le incursioni vichinghe continuavano, fu lui stesso a scendere in campo, in una campagna punitiva.

Harald Bellachioma andò fino in scozia con la sua flotta e i suoi migliori guerrieri, ricercando tutti gli insediamenti vichinghi e distruggendoli. Cacciò poi i capi vichinghi dalle Ebridi, e dalle saghe pare che arrivò anche all’isola di Man. Fece lo stesso nelle Orcadi e nelle Shetland, che divennero un suo dominio il cui governo affidò a Sigurd, il fratello dello jarl di Möre Ragnvald.

Harald Bellachioma è veramente un innovatore?

Abbiamo visto che ad Harald viene attribuita l’introduzione di un rivoluzionario sistema di governo in Norvegia, un efficiente governo centrale che univa tutte le genti in una sola unità politica. È una tradizione che viene soprattutto dalla Heimskringla, la saga di Snorri che descrive l’amministrazione sotto il regno di Harald e facendola apparire come una sua invenzione. La realtà dei fatti, comunque, è diversa: quello di Harald Bellachioma fu solo un piccolo contributo ai metodi di governo della Norvegia, che anzi mantenne la partizione del territorio, le alleanze tra le genti e le vecchie funzioni giuridiche. Ciò che fece fu trattare con molta severità le province conquistate, in maniera analoga a quanto i vichinghi emigrati fecero con i territori conquistati all’estero.

Ad ogni modo, la neonata Norvegia, dopo che Harald ne conquistò tutte le province, era simile a qualsiasi altro giovane regno germanico, come quello dei Franchi di Carlo Magno o di Alfred in Inghilterra. Come loro, infatti, subì tutte le debolezze di uno Stato basato sull’autorità personale del Re. E se Harald Bellachioma creò un regno che doveva durare, la storia seguente (come visto dopo Carlo Magno) è fatta di tradimenti e lotte interne, da più crolli in stati separati, e dal progressivo dominio straniero che porterà la Norvegia a diventare un dominio della Danimarca.

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