Tradizioni natalizie scandinave: feste calde per sciogliere il ghiaccio e la neve

Tradizioni natalizie scandinave

La Scandinavia è la terra del Natale per eccellenza, ed è ciò che di più vicino all’ideale natalizio ci sia: è, infatti, la regione della neve, del freddo, delle renne e del ghiaccio, ma anche dei focolari caldi e dell’affetto tra familiari e amici proprio per sciogliere questo freddo. Le tradizioni natalizie scandinave sono davvero tante, e molte hanno condizionato le abitudini del periodo in tutta Europa. 

Il Natale prima del Natale

Sono davvero affascinanti, soprattutto perché molte di loro sono di origine pagana. Infatti, i primo cristiani stilarono le loro festività mantenendole in linea con le feste pagane preesistenti. Fu uno dei punti di forza del cristianesimo, per la sua diffusione, perché il mantenimento delle festività rese più facile il passaggio alla religione.

Pochi addetti ai lavori credevano che effettivamente Gesù fosse nato il 25 dicembre, in quanto la Bibbia non ne fa mai menzione: è una data simbolica, perché coincide con il solstizio d’inverno pagano (ed è comunque poco distante dall’attuale solstizio d’inverno). Leggendo il libro di Stephen Nissenbaum, La battaglia per il Natale (finalista al Premio Pulitzer), si trova un’ottima spiegazione delle feste natalizie, del loro significato e della loro origine. 

Per esempio, la stessa idea delle candele e del focolare vivace come parte della tradizione di Natale è un  rifacimento, un calco delle tradizioni del Solstizio d’inverno pagano: gli antichi nordici, infatti, disperdevano l’oscurità proprio riempiendo le loro case con la luce del fuoco.

Ad ogni modo, va detto che la l’attenzione sul Natale di tutto l’Occidente è una tradizione moderna. Per i primi cristiani, per esempio, la nascita di Gesù non era una festa importante, ma era una parte delle feste del cosiddetto “ciclo invernale”, che partiva con il Giorno dei Morti (festa molto più considerata, soprattutto nel Medioevo) e che nei giorni di fine dicembre era uno dei giorni di festività, insieme al 26 e al 28 dicembre, quest’ultimo giorno quello dove si eleggeva il “Re dei Matti”, con manifestazioni che servivano a ricordare la Strage degli Innocenti operata da Re Erode, secondo il Vangelo.

In Scandinavia, Sicilia e Lombardia, l’attenzione di dicembre era invece focalizzata tutta su Santa Lucia, la protettrice della luce e dei ciechi, ed era in questa giornata che si organizzavano processioni per le città, e si scambiavano doni (qui per l’articolo completo). Il Natale, quindi, è una festa più recente e resa anche piuttosto “capitalistica”, con l’attenzione rivolta più ai regali e alla figura di Babbo Natale, oggi un simpatico vecchio vestito di rosso grazie a Coca Cola.

Ad ogni modo, anche il Natale moderno ha influenze scandinave: per esempio, l’albero di Natale deriva proprio dalle tradizioni natalizie scandinave, che vedono portare la vegetazione dall’aperto al chiuso, per proteggerla dal freddo. Questa tradizione (che in realtà, in maniera un po’ diversa, seguivano anche i Romani) fu resa popolare nel XVII secolo dalla Germania, ma in Nord Europa era diffusa già da prima, in tempi antecedenti il cristianesimo.

Dopo questo lungo preambolo, quindi, diamo uno sguardo alle tradizioni natalizie scandinave presenti in Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia. Leggerle servirà a farsi un’idea di come è nata la tradizione del Natale, ma può essere anche uno spunto per le proprie festività, per sperimentare qualcosa di nuovo, specialmente in periodi dove, magari, si ha meno possibilità di viaggiare.

Tradizioni natalizie Scandinave: la Danimarca

Molto sentito è oggi il Natale in Danimarca, un periodo che per certi aspetti ricorda il ciclo invernale nella durata, dal momento che i danesi possono organizzare veri e propri Julefrokost (pranzi di Natale) giù dalla metà di Novembre!

Comunque, il Natale danese comincia con una corona dell’Avvento in abete rosso e bacche rosse, con sopra quattro candele, ognuna delle quali accesa ogni domenica fino alla vigilia di Natale. In Danimarca, infatti – ma questo vale per tutta la Scandinavia – è la vigilia di Natale, e non il Natale, il giorno principale. Lo si può notare dalla tipica Candela “Calendario”, che ha 24 segni su di lei ed è decorata con abeti, gnomi e fatine con i cappelli rossi e zoccoletti gialli. Questa candela viene accesa una volta al giorno, tutti i giorni, dal 1 al 24 dicembre e viene fatta ridurre allo spessore di una tacca fino all’arrivo della vigilia, quando si scioglie completamente. 

Tradizioni natalizie scandinave

I calendari dell’Avvento danno ai bambini una caramella al giorno, mentre le emittenti televisive danesi trasmettono serie di cartoni da 24 episodi, realizzati specificamente, per contare insieme a loro i giorni che mancano. In più, in tutto il mondo sono sono famosi i calendari e i prodotti realizzati dalle reti danesi, perché poi destinati a finanziare lo Julemærkefonden ogni anno, un fondo che serve per portare assistenza a bambini in difficoltà economiche, sociali e/o di salute.

Particolarmente interessante è l’albero di Natale tipico dei danesi. Questo ha come puntale una stella d’oro o argento, mentre tra le palline si trovano tante piccole bandiere danesi (i danesi le usano per qualsiasi festività). E siccome in passato si credeva che gli animali potessero parlare nel periodo natalizio, venivano dati loro dei dolcetti speciali per far sì che il mulo o il cane… non parlassero male dei loro proprietari!

Tradizioni natalizie scandinave

Molto diffusa in questo periodo è una particolare crema spalmature, che si usa per farcire anatra o oca ripiena con mele e prugne, patate dolci, salsa ai mirtilli, barbabietola a fette e cavolo rosso. I dessert tipici, invece, sono i budini di riso: il principale è il risengrød, una sorta di crema di riso, ma va molto anche il riso a l’amande, una ricetta francese che vede budino di riso unito a panna montata, vaniglia, mandorle e salina alle ciliegie.

In uno dei budini viene nascosta una mandorla pelata: chi la trova, riceverà un regalo speciale. 

Tradizioni natalizie scandinave: la Svezia

Le tradizioni svedesi hanno alcune similarità con quelle danesi, ma anche peculiarità. Per esempio, anche in Svezia si usa accendere una candela ogni domenica fino alla vigilia, o, in alternativa, farne sciogliere una accendendola tutti i giorni. Gli svedesi tendono a far vedere le candele accese anche da fuori dalla casa, mentre la loro tipica rigidità e pragmatici fa sì che gli alberi debbano rimanere il più dritti possibile.

Da qui una delle contraddizioni più bizzarre: proprio perché alla ricerca dell’albero perfetto, perché tutto deve essere impeccabile, gli svedesi partono all’avventura fuori città. Molti, infatti pensano erroneamente di avere un accesso speciale alle campagne, e che possano quindi andare a prendere un albero dai boschi dove vogliono e come credono, muniti di ascia o seghetto, o anche con il fucile.

Per alcuni far saltare in aria gli alberi è divertente, ma oltre a far male agli alberi, disturba la fauna locale. La cosa più tragicomica è che, da buoni scandinavi, spesso vanno alla ricerca dei loro abeti un po’ troppo saturi di gløgg (anzi, in svedese glögg), il vin brûlé scandinavo caldo e pieno di spezie.  Fortunatamente, comunque, questo non rappresenta tutti gli svedesi, ma una minima parte un po’ chiassosa. 

Per il resto, la tavola di Natale svedese prevede zampe di maiale in gelatina, salsiccia, lutfisk (merluzzo stagionato nella liscivia), prosciutto (di solito bollito, o glassato con l’uovo e poi spolverato di senape e briciole), paté fatto in casa, e un piatto con le immancabili acciughe che viene chiamato gubbröra. Alcuni aggiungono anche le aringhe in salamoia.

Tradizioni natalizie scandinave

In antichità, gli svedesi lasciano fuori casa un piatto di porridge in omaggio a delle mitiche creature simile agli gnomi, che si pensava vivessero nell’aia. I regali di Natale, invece, venivano dati in forma anonima – come avviene nel Babbo Natale segreto molto giocato anche in Italia a scuola o al lavoro.

Molte di queste tradizioni, lo vedremo, sono tipiche anche della Norvegia. Ma solo svedese è la dodicesima notte: in questa gelida nottata, gli stjärngossar, ovvero i ragazzi delle stelle, andavano di fattoria in fattoria cantando canzoni e portando stelle di carta, come rappresentazioni dei Re Magi che seguivano la stella a Betlemme. I ragazzi, però, in cambio ricevono grappe e prelibatezze.

Tradizioni natalizie scandinave: la Norvegia

Come detto, le tradizioni svedesi si ritrovano un po’ anche in Norvegia. I norvegesi adornano le loro sale con rami di agrifoglio giù dalla fine di novembre, mentre le strade di Oslo, Bergen, Tromsø e altre città importanti vengono decorate con alberi di Natale. Azioni che creano una calda sensazione natalizia, e illumina l’atmosfera in un Paese che si trova sotto, e poi supera, il Circolo Polare Artico, e quindi in inverno ha pochissime ore di luce. 

Durante il periodo dell’avvento, i norvegesi sono invitati a partecipare ai julebord, feste prenatalizie che vengono organizzate da aziende e società. In Norvegia molto valore ha anche la giornata del 23 dicembre, chiamata “Piccola vigilia di Natale”: solo in questo giorno, i norvegesi decorano i loro alberi di natale, e fanno i biscotti allo zenzero.

Inoltre, il 23 dicembre mangiano anche un budino di riso come quello danese, chiamato in questo caso risengrynsgrøt, e che viene aromatizzato con cannella, zucchero e burro, e come in Danimarca chi trova una mandorla pelata vince un regalino in più – di solito, un maialino di marzapane.

Il giorno della vigilia, dalle chiese suonano 5 campane mentre di notte ci si scambiano i regali. Come detto, in Scandinavia è la vigilia il giorno principale, mentre il 25 dicembre non si hanno tradizioni particolari. Molto sentita è invece la settimana che precede il Capodanno, durante la quale in Norvegia e Svezia si vanno a trovare i parenti che non si ha il tempo di vedere durante l’anno. 

La cena della vigilia vede:

  • Pinnekjøtt (costolette di agnello stagionate);
  • Ribbe (pancetta di maiale con osso);
  • Lutefisk (ovvero il merluzzo stagionato che in svedese richiama lutfisk);
  • Il già citato risengrynsgrøt come dessert.

Naturalmente, anche qui viene molto apprezzato il gløgg!

La Finlandia

Concludiamo con la Finlandia, che da molti è l’immaginario della terra di Babbo Natale – e qui infatti si trova il famoso e super turistico Villaggio di Babbo Natale. La Finlandia ha delle tradizioni miste: la dominazione svedese e l’attuale vicinanza culturale con la Svezia ha sicuramente influito, ma molto ha influito anche la più recente dominazione della Russia, e l’ancor più presente vicinanza dell’enorme paese slavo. 

Comunque, il pranzo di Natale prevede solitamente dell’arrosto di maiale e una varietà di pesce e sformati per accompagnarlo. Anche qui si mangia il budino di riso, ma consumato a colazione. Mentre i dolci del pranzo di Natale includono biscotti allo zenzero, i cioccolatini e il glögi, la versione finlandese del gløgg. 

Esclusivamente finlandese è, invece, la tradizione di decorare la propria capanna di legno con candele, sia dentro che fuori, e poi alternare la sauna (che molte famiglie finlandesi hanno in casa) con la neve all’aperto: un’attività molto rinvigorente, perché aiuta la circolazione. Anche se, certo, richiede molto coraggio!

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