A pochi giorni dal discorso sullo stato dell’Unione di Ursula Von der Leyen, dove è stato rimarcato il Green Deal che comprende anche l’idrogeno come carburante; e dopo che al Salone di Monaco, BMW ha presentato la iX5 a idrogeno; Everfuel, l’azienda energetica che si occupava dell’infrastrutturazione, abbandona il progetto per fornire stazioni di rifornimento di questo gas per un massimo di 19 punti sparsi in tutto il paese, entro il 2024.
Lo riporta Energiwatch, che aggiunge inoltre che non solo non ne saranno aggiunte di nuove, ma saranno chiuse tutte quelle esistenti. E il motivo è che non ci sono abbastanza auto.
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I danesi preferiscono l’elettrico puro
La Danimarca è uno dei paesi leader per la mobilità verde, insieme a tutti gli altri paesi scandinavi e nordici, con oltre il 30% dell’immatricolato nuovo costituito da auto elettriche, vicina a Svezia e Finlandia, e con solo la Norvegia ad avere già oltre del 50% del nuovo costituito da elettriche.
Ciò si deve alle politiche coerenti di tutti i governi, che da anni spingono sull’elettrico con tasse meno pesanti rispetto alle auto a combustione interna, al basso costo dell’energia, autoprodotta, e anche al reddito medio danese che consente alla gran parte della popolazione di permettersi vetture di base molto costose.
Lo stesso governo ha spinto anche sull’idrogeno, tanto che la monarchia scandinava è stata a lungo pioniera nella realizzazione di queste infrastrutture e, mentre altri paesi ne sono privi o ne hanno poche (in Italia ce ne sono 2), le attuali stazioni di idrogeno consentono tranquillamente di guidare in lungo e in largo per il paese senza problemi. Anche perché, le vetture a idrogeno – che sono sempre elettriche, ma con tecnologia fuel cell alimentata appunto da questo gas – dispongono di autonomie maggiori rispetto alle vetture elettriche a batteria, e tempi di rifornimento di circa 3 minuti, come le auto a combustione interna.
Tuttavia, la tecnologia non ha convinto i danesi, ed Everfuel sta chiudendo le stazioni di Brabrand (Aarhus), Kolding e quella dell’impianto di H.C. Ørsted a Copenhagen. Jacob Krogsgaard, CEO di Everfuel, ha detto chiaro e tondo a Energiwatch che la produzione di idrogeno verde non è ancora pronta. Ammette, inoltre, che “né l’elettrolisi, né i camion cisterna né le stazioni sono maturi come ci aspettavamo quando abbiamo avviato le nostre ambizioni. Questo, unito al fatto che non ci sono affatto volumi da parte dei produttori di veicoli, ha reso difficile trovare un modello di business sostenibile per gestire le stazioni di rifornimento di idrogeno”.
A sentire gli importatori di auto in Danimarca, ad oggi ci sono 136 veicoli a idrogeno nel paese, la quasi totalità dei quali destinati al car sharing o al taxi. Quelli privati sono appena 10, l’ultimo dei quali immatricolato nel gennaio 2022. Quasi due anni fa.
Insomma, non è un addio, ma si aspettano tempi migliori, ovvero tempi in cui questo business può diventare economicamente sostenibile. O quando le auto a idrogeno possono diventare appetibili per i danesi, sia a livello estetico sia a livello economico, perché il rifornimento di questo gas è altamente costoso anche in Danimarca, e le stesse auto non sono a buon mercato, per così dire. Oltre al fatto che la stessa produzione di idrogeno richiede ingenti risorse, tanto energetiche quando economiche.