I sovrani danesi che hanno fatto la storia della Danimarca (e della Scandinavia)

Sovrani danesi
Rappresentazione di Margherita I di Danimarca Image: Historie.dk

La monarchia danese, dopo l’annuncio dell’abdicazione di Margherita II, è tornata alla ribalta. Ma Margherita è l’ultima di una lunga serie di sovrani danesi che hanno fatto la storia di questo Regno, il più antico d’Europa ancora esistente.

Un Regno che risale all’epoca vichinga, quando va a fondersi con leggende, e che attraversa tutte le epoche, portando la Danimarca da monarchia elettiva a monarchia assoluta, fino alla monarchia parlamentare moderna ed evoluta che è ora. Ecco i sovrani danesi che più di tutti si sono fatti ricordare – non necessariamente in positivo.

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Gorm Il Vecchio (circa 936-958)

Gorm den Gamle o, in norreno, Gormr Gamli, è il primo Re danese della cui esistenza ci sono prove certe. Nato alla fine del IX secolo, governò fino alla metà del X in un primo periodo insieme al figlio Harald I Dente Azzurro (vedi sotto).

Era discendente diretto dei danesi che governarono sull’Anglia Orientale: il padre Harthacnut di Danimarca arrivò nel territorio scandinavo a inizio X secolo. Oggi Gorm è famoso anche per la pietra runica che ha lasciato, la Pietra di Jelling, vicino a Vejle, che ha eretto per commemorare la moglie Thyra, da lui definita “Salvezza della Danimarca“.

I resti suoi e della moglie furono ritrovati nel 1978 nella prima chiesa cristiana danese a Jelling. Fu anche l’ultimo Re di religione pagana, e già la moglie Thyra era di religione cristiana.

Harald I “Dente Azzurro” (circa 933-986)

L’inizio della storia della monarchia danese è avvolto nella nebbia della leggenda, ma uno dei primi sovrani di risonanza è Harald I Gormsson, noto anche come “Dente Azzurro” Regnante nel X secolo, Harald è spesso considerato il fondatore del regno danese, in quanto capace di riunire a livello politico e religioso il frammentato regno danese, in quel periodo comprendente solo la penisola dello Jutland.

Harald  unificò le tribù vichinghe sotto un’unica corona, stabilendo una base solida per la Danimarca come entità politica e culturale. Il soprannome “Dente Azzurro” derivò dal suo presunto amore per i frutti di bosco, che avrebbero macchiato i suoi denti di un colore blu intenso, e ha ispirato la connessione Bluetooth, che infatti significa “Dente Azzurro” e ha uno stile runico nella grafia.

Canuto il Grande (995-1035) e l’Impero del Mare del Nord

Canuto il Grande, figlio di Sweyn Barbaforcuta, è stato uno dei sovrani più influenti della Danimarc. Regnante su un vasto impero che comprendeva Danimarca, Inghilterra, Norvegia e parti della Svezia, nominato in età moderna come “Impero del Mare del Nord”, Canuto unì diverse terre sotto il suo scettro. La sua fama si estese oltre i confini nazionali, e la sua abilità politica e militare lo trasformò in uno dei sovrani più potenti del periodo.

La sua monarchia ha lasciato un’impronta duratura, con i figli che governarono Danimarca, Norvegia e soprattutto Inghilterra per numerosi anni dopo la sua morte.

Margherita I (1353-1412) e l’Unione di Kalmar

Nel XIV secolo, la Danimarca ebbe una delle regine più potenti della storia europea, Margherita I. Governò con grande astuzia, riuscendo a consolidare il potere della corona danese.

Margherita fu la fondatrice dell’Unione di Kalmar, un’entità politica che unì Danimarca, Svezia e Norvegia e rispettive colonie sotto una singola corona. La sua lungimiranza e la sua abilità diplomatica furono fondamentali nella creazione di un’entità politica unificata, sebbene l’Unione si dimostrò instabile nei decenni successivi alla sua morte.

Cristiano II di Danimarca (1513-1523) e la Danimarca-Norvegia

Se Margherita I fondò l’Unione, poco meno di 200 anni dopo, Cristiano II di Danimarca la terminò, e non per sua volontà. Autore del terribile Bagno di Sangue di Stoccolma, fu sconfitto da Gustavo Vasa, primo Re della Svezia moderna, e in Svezia è ricordato come un tiranno, mentre la tradizione danese tende ad essere meno severa.

Dopo la fine dell’Unione, fu il primo Re del Regno di Danimarca-Norvegia, fiorente per un periodo, e anche autore di alcune politiche dedicate alle classi sociali più basse.

Federico II di Danimarca (1559-1588) e il ridimensionamento

Federico II di Danimarca è un Re controverso: si impuntò in una guerra contro la Svezia, nel vano tentativo di riconquistarla, dando vita alla Guerra del Nord dei sette anni, in cui non ottenne guadagni apprezzabili e anzi rischiò di perdere la Norvegia. Con il trattato finale, quello di Stettino, riuscì a salvare la faccia, ma la Danimarca-Norvegia mostrò qui i suoi limiti militari, mentre la Svezia emerse come grande potenza.

Tuttavia, nonostante gli alti costi bellici, dopo il conflitto la Danimarca ebbe un periodo di prosperità e crescita. Grazie a una maggiore liquidità finanziaria e alla minore dipendenza del Re dal Consiglio, riuscì a espandere laa flotta danese intensificato gli sforzi per liberare il Baltico dai pirati. Inotre. fu Federico II a intraprendere la costruzione della prima rete stradale nazionale della Danimarca, collegando le maggiori città con le varie residenze reali.

Fu inoltre lui che costruì numerose residenze reali, tra cui la prima versione di Frederiksborg Slot a Hillerød e la ricostruzione di quello di Kronborg a Helsingør, poi andato distrutto in un incendio e ricostruito successivamente con l’aspetto odierno. Fu anche un grande mecenate per l’Università di Copenhagen, alla quale aumentò i fondi permettendo di incrementare il numero di personale, e aumentando anche i salari nonché creando, con uno stupefacente anticipo, dei fondi per gli studenti più poveri.

Sempre lui fu promotore dell’astronomo Tycho Brahe, pioniere della “rivoluzione scientifica” europea.

Cristiano IV (1588-1648): L’Architetto Reale

Cristiano IV fu un sovrano dal carattere eclettico e un notevole amante delle arti. Il suo regno, durante il periodo della Guerra dei Trent’anni, fu caratterizzato da un tentativo di modernizzazione e sviluppo infrastrutturale, otre che da riforme economiche e militari: portà la flotta da 22 a 60 navi in 20 anni, formò un esercito nuovo per lo più affidandosi a mercenari, e fondò diverse città mercantili e fabbriche, e abbellì Copenhagen e altre città di diversi edifici. Partecipò anche a diverse guerre, come quella di Kalmar e quella dei Trent’anni contro la Svezia, la prima vinta, la seconda persa. Le sue ambizioni di espansione territoriale incontrarono sfide significative, portando alla diminuzione del potere danese in Europa.

Amante dell’architettura, Cristiano IV fu il mecenate di molti edifici iconici, inclusa la costruzione di Christiania, l’odierna Oslo.  Fu anche il fondatore di Christianshavn, oggi quartiere di Copenhagen, ma a lungo città mercantile in stile olandese letteralmente affacciata sulla capitale.

Cristiano VI (1730-1746): Christiansborg Slot e il sistema scolastico nazionale

Cristiano VI è considerato uno dei re danesi più anonimi, ma fu abile politico promotore di un regime autoritario, oltre che primo Re ad astenersi dall’entrare in qualsiasi guerra.

Fu lui a dare vita al palazzo di Christiansborg, uno dei monumenti più iconici di Copenhagen e oggi sede di Governo e Parlamento, ma introdusse anche un sistema scolastico pubblico a livello nazionale, oltre che altri castelli sparsi in tutto il Paese.

Federico VI (1808-1839) e l’Università di Oslo

Primo Re di Danimarca-Norvegia diretto discendente di Gustavo Vasa, non ottenne mai il trono svedese, che andò a suo cognato. Fu inoltre l’ultimo Re danese a governare sulla Norvegia, che venne poi ceduta alla Svezia, ma nel 1811 riuscì comunque a fondare l’Università di Oslo, ad oggi la più antica Università norvegese. Segno che, forse troppo tardi, fu il primo Sovrano danese a non trattare la Norvegia come una provincia.

Tuttavia, Federico VI riportò la Danimarca in un clima autoritario, con censura e soppressione di ogni tipo di opposizione unite anche a condizioni economiche pessime.

Federico VII (1848-1853): la Danimarca diventa monarchia costituzionale

Federico VII divenne Re in un anno difficile, il 1848: è quello dei famosi moti che caratterizzarono tutta l’Europa.

Tuttavia, è oggi ricordato come uno dei Re danesi più amati di sempre, perché rinunciò all’assolutismo e donò al Paese una costituzione, trasformandolo da monarchia assoluta a costituzionale. Inoltre, viaggiò molto per tutto il paese, coltivando contatti con la gente comune; e aveva la passione per la recitazione.

Nonostante questo, aveva molte debolezze, come la mitomania e l’alcolismo.

Cristiano X (1912-1947) e la resistenza danese

Cristiano X è uno dei Re danesi più popolari, nonostante il carattere autoritario e la sua battaglia per sottolineare l’importanza del Potere Reale, con un certo anacronismo per i tempi. Questo fece sì, per esempio, che istituisse il Regno d’Islanda, di cui fu primo e unico Re fino all’indipendenza dell’isola.

Ma è anche il simbolo della resistenza danese: fu molto accorto da riconoscere l’estrema arretratezza e debolezza dell’esercito danese nei confronti di quello tedesco, arrendendosi e riuscendo così a mantenere una certa indipendenza in politica interna, aiutando gli ebrei danesi a fuggire verso la Svezia e cavalcando ogni giorno per Copenhagen senza essere accompagnato dalle guardie.

Margherita II (1972-2024 per abdicazione): La più longeva

Nel XX secolo, la Danimarca vide la salita al trono di una delle sue regine più amate, Margherita II, regina fino al 14 gennaio 2024, quando abdicherà in favore del figlio Federico.

Con il suo ingresso sul trono nel 1972, Margherita II ha guidato la nazione attraverso periodi di cambiamento e trasformazione. La sua presenza costante e il suo impegno verso la modernizzazione hanno contribuito a consolidare la posizione della monarchia danese nella società contemporanea. La regina Margherita II è diventata un’icona nazionale, rispettata per la sua dedizione al servizio pubblico e la sua capacità di adattamento ai tempi moderni.

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