Tutto quello che ti serve sapere per studiare in Danimarca

Vuoi studiare in Danimarca? Sicuramente può essere una bella esperienza, oltre che forse il modo migliore per approcciarsi al piccolo Paese scandinavo e per farsi degli amici, senza avere fin da subito la pressione e lo stress che, anche in un Paese come questo, può portare il lavoro.


Tuttavia, ci sono delle cose da sapere per fare chiarezza, che servono per rispondere quanto meno alle domande più blasonate. Iniziamo!

Quanto costa studiare in Danimarca?

Lo studio in Danimarca è completamente gratuito (anche in università prestigiose come la Copenhagen Business School, per la quale si paga solamente la tassa di iscrizione). Questo vale per tutti i cittadini residenti nell’Unione Europea, nella SEE o in Svizzera, che quindi si devono preoccupare di pagare i libri di testo e gli studentati o gli affitti.

È proprio su questa parte che si concentrano i costi. Infatti, se studiare è gratuito, gli affitti e il costo della vita (ma anche gli stipendi) sono più alti che in Italia, per cui per un cittadino italiano soprattutto il trasferimento può costituire una spesa non in indifferente. Tralasciando Copenhagen, che ovviamente è la città più cara della Danimarca in quanto è la più grande e ricca di servizi, anche le città più piccole e i piccoli centri hanno costi d’affitto superiori rispetto all’Italia: in centri di piccole dimensioni il costo mensile di una stanza, di solito, non va oltre i 450 euro al mese, che comunque a parità di dimensioni dell’abitato sono di più. A Odense e Aarhus questa cifra può anche raddoppiare.

Anche uscire per locali o mangiare fuori ha un costo mediamente superiore all’Italia (anche se non di molto), mentre certo la cosa più conveniente è fare la spesa, i cui prezzi non cambiano tanto tra Italia e Danimarca – e possono essere addirittura inferiori. Abbastanza costosi sono anche i trasporti: parlando di Copenhagen, il costo di un biglietto singolo che copre le prime 3 zone della città costa 3 euro, ma sale a circa 15 se deve coprire tutte le 9 zone dei mezzi pubblici. Va detto, però che le prime 3 zone coprono la città propriamente detta e l’enclave di Frederiksberg. Ad ogni modo, i residenti nella città sfruttano la Rejsekort, una ricaricabile che scala di volta in volta il prezzo del viaggio. Per questo, meglio muoversi in bici.

Il costo della vita è comunque accompagnato dalla relativa facilità con cui si trova un impiego e dagli stipendi. La Danimarca è, infatti, il secondo Paese in Europa per stipendi, preceduta solamente dalla Svizzera: un impiego “semplice” come fare il commesso per 36 o 40 ore a settimana porta di solito a un guadagno di almeno 3.000 euro al mese lordi. Dipende, però, da dove si riesce a trovare lavoro.

Requisiti: devo sapere la lingua?

Abbastanza semplice è anche soddisfare i requisiti per l’iscrizione all’Università. In Danimarca gli atenei non hanno test di ingresso – tranne qualche eccezione, come la Danske Filmskole, che però è un’accademia. Come detto, occorre avere cittadinanza europea, SEE o Svizzera per evitare le rette (i cittadini ExtraUE al contrario pagano rette anche piuttosto care), un diploma di maturità e un certificato linguistico, o inglese o danese a seconda del corso che si è scelto e che sia riconosciuto dall’ateneo. I certificati di inglese riconosciuti di solito sono IELTS, TOEFL iBT e Cambridge CAE, con punteggi che dipendono da corso a corso.

Studiare in Danimarca
Aarhus Universitet

Il danese viene richiesto soprattutto nelle triennali, e soprattutto alle “statali” come København Universitet o Aarhus Universitet, e ovviamente il danese è richiesto in facoltà come medicina. A proposito di medicina è, insieme a ingegneria e poche altre facoltà, una di quelle che richiede un voto minimo per accedere all’insegnamento, sotto al quale non è possibile frequentare quella facoltà. Comunque, sapere il danese, oltre che l’inglese, è utile per avere maggiori possibilità di trovare un impiego, soprattutto in città più piccole come Aalborg o Roskilde. L’italiano, invece, vi aiuterà nei grossi centri e se riuscite ad essere assunti da un’azienda con rapporti internazionali che comprendono anche l’Italia. Sul sito c’è un articolo specifico sull’importanza di sapere la lingua locale nei Paesi Scandinavi. Altre informazioni le trovate sul sito ufficiale, optagelse.dk.

Devo avere la residenza per studiare in Danimarca?

Sì, la residenza è un passaggio obbligatorio per studiare in Danimarca, ma anche solo per lavorarci. Un passaggio che viene richiesto se si ha intenzione di rimanere in Danimarca per più di tre mesi. Comunque, ottenerla non è difficile: il nuovo cittadino deve infatti andare in uno degli uffici internazionali del territorio e presentare domanda, scegliendo sul sito ufficiale il tipo di residenza che volete (come studenti, come lavoratori, come individui autosufficienti ecc.). Dovrete ovviamente portare i documenti italiani.

DTU Lyngby Campus

Ottenuto il permesso, dovete recarvi in comune e richiedere la Sundhedskort, chiamata anche Yellow Card, e che è la tessera sanitaria del sistema danese. Averla è fondamentale, altrimenti non potrete aprire un conto in una banca danese e, quindi, ricevere uno stipendio.

L’SU: il sussidio per gli studenti

Da quando, nel 2013, il governo danese lo ha reso disponibile anche per i cittadini UE, i giornali italiano non hanno perso occasione per parlare di come in Danimarca “gli studenti vengano pagati per studiare”, secondo la classica e sempre più diffusa retorica assistenzialista di una parte della società italiana. Quello che i media italiani, sbagliando, chiamano “stipendio per gli studenti”, è qualcosa di diverso, e sponsorizzarlo così male sta spingendo molte persone ad andare in Danimarca solo con la prospettiva di ricevere soldi “e non fare nulla”. La cosa è molto diversa.

SU è la sigla per Statens Uddannelsestøtte, che letteralmente significa “Supporto all’istruzione dello Stato”. Gli studenti danesi lo ricevono da molti anni, in caso di studenti fuorisede o che comunque vivono in un appartamento diverso da quello dei genitori, e sono iscritti a un corso danese. Dal 2013, si diceva, il governo danese lo ha reso accessibile anche per gli altri europei, a patto che però lavorino minimo 12 ore a settimana, in modo da essere considerati pari ai cittadini danesi. L’SU ammonta a circa 800-1000 euro al mese, e va quindi ad aggiungersi allo stipendio.

Syddanmark Universitet Odense

Per riceverlo, vanno soddisfatti dei requisiti e, tra l’altro, chi lo riceve non deve avere una franchigia annuale che superi l’importo del sussidio (in sostanza, chi ha uno stipendio mediamente alto non è idoneo), altrimenti lo deve rimborsare. Inoltre, andare fuori corso, non sostenere gli esami o non avvisare il cambio di istruzione o l’aumento di stipendio, comporta la perdita del diritto a ricevere il sussidio statale.

Chi ha deciso di studiare in Danimarca riceve anche un altro aiuto: si chiama Vkaren, ed è un ente a cui lo studente può iscriversi per essere aiutato nella ricerca di un lavoro ideale e che gli consenta sia di sostenersi sia di non andare a sottrarre troppo tempo alla frequentazione delle lezioni e allo studio. Lo studente iscritto viene messo in una lista di attesa, e più tempo rimane più aumentano le possibilità di essere chiamati a fare pulizie, i magazzinieri in modo occasionale, oppure essere assunti in aziende.

Dove studiare in Danimarca

Ecco una lista dei principali atenei danesi:

Le Erhvervsakademi

Un particolare tipo di istituto in Danimarca sono le Erhvervsakadmei, traducibili come “Accademie del Lavoro”.


Sono degli “atenei” più professionali, meno accademici e di solito anche meno duraturi rispetto all’università e preparano direttamente alla professione che si sta studiando. Tuttavia, va detto che i corsi in inglese alle Erhvervsakademi sono stati notevolmente ridotti, anche se specialmente nelle città più grosse come Copenhagen e Aarhus sono rimaste. Leggendo, per esempio, sul sito dell’Erhversakademi di Aarhus è in inglese il corso di Multimedia Design, e quello in Digital Concept Development. Erano presenti anche corsi in inglese alla KEA, l’Erhvervsakademi di Copenhagen, la quale però, come da sito ufficiale, non proporrà più corsi in inglese.

Per quanto riguarda l’accesso alle Accademie del Lavoro, oltre alle certificazioni di lingua inglese (Cambridge dal C1 in su, IELTS almeno 6,5 e TOEFL almeno 83), il procedimento è lo stesso delle università: occorre quindi caricare la domanda e i documenti richiesti presso il sito optagelse.dk, con deadline, di solito, a inizio o metà marzo.

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