Il Consiglio Nordico: cooperazione politica e legislativa tra i Paesi Nordici

Foto: Magnus Fröderberg/norden.org

Il Consiglio Nordico è un’organizzazione nata nel 1952 che promuove la cooperazione tra i Paesi nordici e le loro regioni autonome.

Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia e Islanda condividono storia, cultura e valori, il Consiglio nordico nei decenni li ha aiutati ad avvicinarsi sempre di più anche sul piano politico e sociale. In questo articolo, vedremo cos’è, com’è nato e come funziona il Consiglio Nordico.

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Cos’è il Consiglio Nordico?

I membri del Consiglio nordico

Il Consiglio Nordico è l’istituzione ufficiale della cooperazione nordica interparlamentare tra i Paesi nordici. Formato nel 1952, ha 87 rappresentanti da Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia nonché dalle aree autonome di Groenlandia, delle isole Faroe e delle isole Åland. I rappresentanti sono parlamentari nelle loro rispettive nazioni e sono scelti dai loro rispettivi parlamenti.

Il Consiglio tiene ogni anno una sessione ordinaria in ottobre o novembre e solitamente un’ulteriore sessione su un tema specifico.

Bandiera del Consiglio nordico

Le lingue ufficiali del consiglio sono il danese, il finnico, l’islandese, il norvegese e lo svedese, sebbene vengano adoperate solo le lingue scandinave mutuamente intelligibili—danese, norvegese e svedese—come lingue di lavoro. Questi tre idiomi costituiscono la lingua madre di circa l’80% della popolazione della regione e sono apprese come seconda lingua o lingua straniera dal restante 20%.

Mentre nel Consiglio nordico dei ministri, che funziona in modo simile al Consiglio dell’Unione Europea, si riuniscono periodicamente i Primi ministri dei Paesi nordici. Rappresenta, quindi, l’istituzione della cooperazione intergovernativa.

La Cooperazione nordica

Dopo la fine dell’Unione di Kalmar, i rapporti tra i Paesi nordici sono stati caratterizzati soprattutto dalla rivalità tra Svezia e Danimarca, che al loro interno comprendevano tutti gli altri. Alla fine dell’Ottocento le cose iniziano a cambiare e ci sono i primi esempi di cooperazione.

Nel 1872 iniziano i primi “Incontri nordici dei giuristi”. Prevedevano la partecipazione di parlamentari, giuristi ed esperti dei Paesi nordici, che si riunivano per condividere le loro esperienze e per elaborare proposte legislative comuni.

Un altro esempio di questo nuovo spirito di cooperazione, è l’Unione monetaria scandinava, creata sempre nel 1872 da Svezia, Norvegia e Danimarca (che allora includeva anche l’Islanda). L’unione prevedeva l’uso della corona come moneta comune. Durò fino alla Prima guerra mondiale, quando la corona “unica” si trasformò nelle valute nazionali attuali. L’Unione monetaria scandinava è stata una forma di cooperazione regionale molto avanzata per il suo tempo, oltre un secolo prima dell’Euro, e dimostra la volontà di integrazione tra i Paesi nordici.

Quando è nato il Consiglio Nordico?

L’idea di una cooperazione nordica si rafforza alla fine della Seconda guerra mondiale, quando fu proposta l’idea di un’unione di difesa scandinava, ma nel 1949 i negoziati si conclusero senza successo. Successivamente Islanda, Danimarca e Norvegia aderirono alla NATO, mentre la Svezia riaffermò la sua politica di neutralità.

In seguito a questo fallimento, venne istituito nel 1952 il Consiglio nordico, formato da Islanda, Danimarca, Norvegia e Svezia. La Finlandia, per via del suo rapporto speciale con l’Unione Sovietica di Stalin, non aderì al Consiglio fino al 1955, quando i rapporti si furono calmati con il nuovo capo dell’Unione Sovietica, Nikita Sergeevič Chruščëv.

Negli anni ‘50 emersero i piani per favorire lo spostamento e infine creare un mercato unico tra i Paesi nordici. Nel 1954 fu creato il Mercato nordico del lavoro (Nordic labour market) e nel 1958 l’Unione nordica dei passaporti (Nordic passport union). Mentre l’idea di un’unione doganale e un’area di libero scambio, quindi del mercato unico, fu abbandonata quando nel 1959 Danimarca, Svezia e Norvegia aderirono all’Associazione europea di libero scambio (EFTA).

Nel corso degli anni ’60, l’idea sembrava quella di far evolvere le istituzioni nordiche di cooperazione in un’organizzazione simile a quella della CEE (oggi Unione Europea). Un trattato, noto come il trattato di Helsinki, fu ratificato nella capitale finlandese nel 1962. Tra il 1968 e il 1970 si tennero intense trattative su questo progetto denominato “NordEk”, ma alla fine la Finlandia abbandonò il progetto a causa dei suoi rapporti con l’Unione Sovietica.

Dopo il fallimento anche del “NordEk”, nel 1971 fu istituito il Consiglio nordico dei ministri per rafforzare la cooperazione governativa tra i Paesi membri del Consiglio nordico e avvicinarne le loro iniziative politiche, soprattutto nel campo dell’integrazione nordica.

Recentemente, dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, ha dato un nuovo impulso al progetto di integrazione miliare e difesa comune nordica. In particolare Norvegia, Svezia e Danimarca hanno presentato congiuntamente l’intenzione di lavorare in questa direzione. Questo progetto è interessante anche perchè potrebbe cambiare gli equilibri geopolitici nell’artico.

Come funziona il Consiglio Nordico?

La sede del Consiglio Nordico a Copenaghen \\ Foto: Mary Gestrin

Il Consiglio Nordico ha lo scopo di promuovere la cooperazione economica e sociale tra i Paesi nordici e le loro regioni autonome. Il Consiglio si occupa di vari temi, tra cui la cultura, l’ambiente, l’istruzione, la salute, il lavoro, la sicurezza, il benessere e i diritti umani.

Può formulare raccomandazioni ai governi e ai parlamenti nazionali, ma non ha poteri vincolanti. Il Consiglio può anche assegnare premi e borse di studio per riconoscere e sostenere le attività culturali e scientifiche nella regione nordica.

Ha anche una commissione permanente, un presidium, un segretariato e vari comitati e gruppi di lavoro. Il Consiglio collabora anche con altre organizzazioni regionali e internazionali, tra cui l’Unione Europea, il Consiglio d’Europa e le Nazioni Unite.

Il Consiglio Nordico è quindi un’organizzazione che rappresenta la volontà di cooperazione e di integrazione tra i Paesi nordici e le loro regioni autonome. Il Consiglio si basa sui valori comuni e sulla diversità culturale della regione nordica e cerca di contribuire al benessere e allo sviluppo sostenibile dei suoi cittadini.

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