Nel territorio appartenente alla Repubblica di Finlandia c’è anche un particolare arcipelago, quello delle Isole Åland, che ha una storia tutta sua. Sono i “finlandesi di lingua svedese”, o anche i “finlandesi svedesi” (o svedesi finlandesi, dipende a chi si vuole dare la priorità) e rappresentano la minoranza svedese culturalmente più forte di tutta la Finlandia. È noto, infatti, che la Finlandia, appartenuta alla Svezia per tantissimi secoli, abbia già in sé una forte minoranza svedese, come dimostra il fatto che l’idioma germanico è la seconda lingua ufficiale del Paese; ma la situazione delle isole Åland è molto diversa, tanto che si potrebbe dire che, pur appartenendo alla Finlandia, dai finlandesi sono un po’ “snobbati”, e per via della caratterizzazione regionale del loro idioma, anche dagli svedesi continentale.
Le isole Åland e i finlandesi che parlano svedese
Come detto, la Finlandia ha oggi due lingue nazionali, in finlandese e lo svedese, che hanno pari status nelle legislazioni – a differenza delle lingue Sami, che hanno separata regolamentazione. I finlandesi “svedesi” sono, in totale, il 5,2% della popolazione del Paese, ma in generale si può dire che (quasi) tutti i cittadini capiscano lo svedese, specialmente a Sud, nelle zone della capitale Helsinki e aree affini.
In Finlandia è del resto difficile perdere il bilinguismo, questo perché – come in tante aree europee, come il Belgio, la Svizzera, l’Alto Adige – i segnali stradali, i cartelli sono nella quasi totalità scritti in entrambe le lingue.
Per quanto circoscritto a livello geografico, la pari importanza degli idiomi da sì che il cittadino finlandese abbia il diritto di ricevere, per esempio, cure mediche e assistenza giuridica nella lingua che preferisce. Questo vale anche per gli asili nido, le scuole, le case di riposo, le istituzioni culturali: tutte attività che operano sia in finlandese, che in svedese. In Finlandia esistono riviste e giornali nazionali di lingua svedese, e ci sono due case editrici di tale lingua, un canale televisivo, teatri e interi festival.
Tuttavia, c’è una disparità. Infatti, se i finlandesi svedesi – che svaniscono man mano che ci si avvicina a est, e quindi alla Russia – affermano di parlare un finlandese fluente o, quantomeno, funzionale, non è così per i “finlandesi finnici”: di questi, solo il 45% dichiara di avere uno svedese soddisfacente, mentre il 26% non parla proprio la lingua, anche se obbligatoria a scuola.
I motivi sono abbastanza evidenti: la Finlandia tende a non avere un bel ricordo della dominazione svedese.
Svezia e Finlandia
La Finlandia, volente o nolente, ha la maggior parte della sua storia legata a quella svedese. Nel Medioevo, infatti, i vicini scandinavi colonizzarono le coste finlandesi e Turku, l’ex capitale, annettendo gradualmente tutto il territorio finnico, che rimase sotto il Regno per 700 anni, e nel 1809 passò alla Russia. Ma perché il russo non è (quasi) più parte della quotidianità finlandese – nonostante per anni, anche dopo l’indipendenza, l’economia finlandese fosse molto legata a quella sovietica – e lo svedese sì?
Questa è una pura questione linguistica: la Finlandia è rimasta sotto il dominio russo fino al 1918. 109 anni sono troppo pochi per far radicare un idioma. Al contrario, 7 secoli in cui lo svedese divenne lingua dell’amministrazione, giurisdizione e istruzione – a discapito dell’alta società finlandese, e dell’idioma stesso – creano un legame quasi indelebile.
Nella Finlandia dell’Impero svedese, per “fare carriera”, ovvero per accedere all’istruzione superiore, e ottenere ricchezza e potere, bisognava imparare l’idioma del dominatore, che del resto considerava il finlandese come “la lingua dei villici”. Fino al XVIII secolo, insomma, la Finlandia era considerata abitata da un popolo primitivo e con una lingua inferiore.
Con la dominazione russa le cose cambiano poco, anche perché il periodo è il XIX, il secolo tutto dedicato alla nascita del sentimento nazionale. Il 29 Marzo 1809 la Finlandia, persa in guerra dalla Svezia, divenne il Granducato autonomo di Finlandia, parte dell’Impero Russo. Lo Zar Alessandro I volle che la regione si autogovernasse in gran parte, cosa che lasciò intatti e invariati molti aspetti della vita quotidiana, comprese le leggi emanate durante l’era svedese. Per questo, lo svedese rimase la principale lingua dell’istruzione e dell’amministrazione.
Questo nonostante i tentativi di “russificazione” della Finlandia: il successore di Alessandro, Nicola II, tentò di cambiare la lingua ufficiale del Granducato dallo svedese al russo, ma ciò che ottenne fu l’affermazione del finlandese, che cominciò a prendere piede. L’idioma ugro-finnico, infatti, si è conservato nei secoli, nonostante la demonizzazione da parte delle autorità germaniche, in quanto la maggioranza dei finlandesi continuò a considerarlo come prima lingua, e lo parlava sempre al di fuori delle situazioni formali.
La dominazione russa, insomma, non fece che accrescere il nazionalismo finlandese, concretizzato in due vie:
- Quella politica, con il movimento nazionalista “Fennomans”, che ha spinto per l’ufficializzazione della lingua finlandese, e per la nascita di una valuta nazionale;
- Quella letteraria. Nel 1835, infatti, uscì il poema epico finlandese “Il Kalevala“, basato sulla tradizione orale e sulla mitologia classica della Finlandia.
I due movimenti portarono, nel 1863, a rendere il Finlandese lingua nazionale del Granducato, insieme allo svedese. Per questo, al momento dell’indipendenza dall’Impero russo, il finlandese era già lingua dominante della società, esito positivo della “finnicizzazione” e dell’emergere dell’identità nazionale. Nel corso del Novecento, grazie all’urbanizzazione, l’idioma si diffuse in tutte le città principali della Repubblica, spingendo lo svedese a lingua di minoranza.
La situazione delle isole Åland
Ma quindi, tornando a noi, che cosa c’entrano le isole Åland? Possiamo dire che l’arcipelago rappresenta la massima espressione di questa storia binaria della Finlandia. Geograficamente più vicine alla Svezia (di cui riprendono i colori della bandiera, a cui aggiungono una seconda croce nordica rossa), sono politicamente l’unica regione autonoma della Finlandia.
I suoi cittadini hanno una visione di entrambe le realtà: gli abitanti hanno una cultura più affine a quella svedese, anche perché le isole Åland sono l’unica parte della Finlandia ad avere lo svedese come unica lingua (alcuni non parlano proprio il finlandese). Inoltre, hanno accesso a TV e giornali sia finlandesi che svedese. Vicinanza geografica e culturale, inoltre, fanno sì che molti ragazzi delle Åland scelgano Università svedesi, e non finlandesi, per completare gli studi. E per quanto c’è chi creda che le isole Åland desiderino tornare in Svezia, in realtà pare che gli abitanti siano molto contenti della loro autonomia in Finlandia.
E tuttavia, lo svedese delle Åland non è lo svedese della Svezia. Certamente non è una variazione del finlandese: come sappiamo, infatti, la lingua della Finlandia è di ceppo ugrofinnico, e nemmeno indoeuropeo, a differenza dello svedese che, in quanto lingua scandinava, è germanica e di conseguenza indoeuropea. E tuttavia, lo svedese Åland ha una sua connotazione.
Cambia prima di tutto nell’intonazione, e quindi nell’accento. A questo del resto ci si può arrivare da soli, se consideriamo che in Italia accento e intonazione cambiano tra una provincia e l’altra; o se pensiamo all’inglese britannico e quello americano. Questo vale per tutti gli svedesi di Finlandia: l’idioma germanico parlato nell’area di Helsinki è molto meno vicino alla madrepatria rispetto a quello di Österbotten, sulla costa nordoccidentale della Finlandia, più vicina alla Svezia.
Dal momento che la colonizzazione della Finlandia, e delle Åland, risale al Medioevo, ecco che lo svedese che si parla in quei territori è più vicino a quello antico rispetto a quello moderno (questo vale, ancora una volta, per tutte le lingue). Ecco, quindi, che nelle Åland è possibile sentire detti e parole che agli svedesi di Stoccolma o Göteborg suonano obsolete. Di seguito qualche differenza (a sinistra lo svedese della Åland, a destra quello della Svezia):
- Chokladplatta – Chokladkaka (Barretta di cioccolato);
- Simma – Bada (Nuotare);
- Småkusin – Syssling (Cugino di secondo grado);
- Stritta – Stänka (Macchia);
- Söndra – Ha Sonder (rompere);
- Vessa – Toalett (Bagno);
- Batong – Baguette (Baguette);
- Gummi – Sudd (Gomma per cancellare);
- Ensam – Själv (Solo);
- Foto – Kort (Foto);
Si tratta di piccoli esempi, ma molto indicativi e facili da notare anche se non si è mai letto niente di entrambe le lingue. Tra l’altro, l’autonomia delle isole Åland fa sì che siano l’unica regione che non ha l’obbligo di bilinguismo in Finlandia.
Preoccupazioni
Come un po’ tutte le lingue di minoranza, anche lo svedese finlandese è in diminuzione (pur molto meno rispetto, ad esempio, al ladino o al provenzale, quest’ultimo praticamente scomparso). Questo è del resto uno dei motivi per cui, dagli anni Settanta, lo svedese e il finlandese sono obbligatori nelle scuole, e fino al 2004 entrambe le lingue erano obbligatorie anche nello Studentexamen, l’esame finale nazionale degli studenti (dal 2005 si sostiene solo nella lingua madre dell’esaminato).
È proprio questo cambiamento che preoccupa, in quanto uno studente madrelingua finlandese, non interessato allo svedese, non è tenuto a impararlo per ottenere il diploma. E non a caso molti scelgono di studiare inglese, tedesco, spagnolo, francese o russo, a discapito dell’idioma scandinavo. È facile intuire i motivi: lo svedese offre molte meno opportunità lavorative, in quanto parlato solo in Svezia. Tolto il tedesco, che ha importanza europea, le altre sono lingue parlate da centinaia di milioni di persone; o, nel caso del russo, da una potenza globale molto influente nella Repubblica.
Ecco perché, con solo il 5,2% della popolazione che lo mantiene, lo svedese finlandese desta preoccupazioni sul suo futuro, e sulla conservazione del suo patrimonio culturale. Il secondo, e non meno importante, motivo per cui i finlandesi scelgono altri idiomi è ancora una volta storico: i finlandesi di lingua svedese vengono considerati snob, e ci sono termini dispregiativi che indicano queste persone, anche se oggi non ci sono più differenze socio-economiche tra le due “fazioni”.
Tradizioni
L’importanza di preservare lo svedese finlandese riguarda anche le tradizioni che riguardano i finlandesi di lingua svedese, a partire proprio dalle isole Åland. Se la maggior parte delle festività si conformano al calendario finlandese, è anche vero che ci sono alcune feste esclusive dei finlandesi svedesi, che sono appunto viste come rafforzamento al patrimonio linguistico.
SVENSKADAGEN
Letteralmente “Il giorno Svedese”, è la giornata dedicata al patrimonio linguistico-culturale svedese finlandese, e si celebra ogni 6 novembre. Si festeggia per lo più nelle scuole, e l’usanza è quella di cantare Modersmålet Sång, ovvero l’ode alla lingua madre svedese.
KRÄFTSKIVA
La “Festa dei Gamberi”, animali molto diffusi in Svezia. I finlandesi svedesi, soprattutto nelle Åland, si divertono con i canti di gamberi e bevute di grappa, che durano per tutto il mese di agosto. Questa festività, di origine svedese, in Finlandia è abbinata al “Venetsialaiset” (La Festa Veneziana), che segna la fine dell’estate (agosto è già “fresco” al Nord).
PAMPA NATIONALDAG
Pampa è il soprannome di Österbotten, e il suo giorno rappresenta una delle più importanti tradizioni degli svedesi finlandesi, molto amata dagli studenti. In questa giornata, le persone si dedicano ad attività olimpiche, fanno feste notturne e, il mattino seguente, fanno una colazione a base di aringhe e grappa.
RUNEBERGSDAGEN
Celebrato sia da svedesi finlandesi che da finlandesi, è il giorno che commemora Johan Ludvig Runeberg, uno dei più importanti autori della Finlandia che ha scritto saghe e poesie, così come i testi dell’Inno della Repubblica. In questo giorno si serve una torta preparata sempre dalla moglie dello scrittore, la scrittrice Fredrika Runeberg.
STAFETTKARNEVAL
Per gli svedesi finlandesi è il più grande evento sportivo dell’anno, organizzato nelle scuole per ragazzi dai 7 ai 14 anni. Questo festival riunisce tutti i finlandesi di lingua svedese che partecipano all’evento come corridori o cheerleader, in un’atmisfera amichevole ma comunque competitivo.